Jody ha 11 anni. I suoi genitori sono separati e lui vive con la mamma e la nonna molto anziana, mentre suo fratello maggiore vive col papà. Ha cambiato diverse scuole: ora è in prima media e, dopo l’ennesimo trasloco, arriva nella sua nuova classe ad anno scolastico già iniziato.
E’ affetto da disturbi del comportamento e i suoi atteggiamenti sopra le righe mettono a dura prova gli insegnanti, che faticano a gestire lui e la classe. L’irrequieto Jody diventa ben presto il “giullare” della classe: le lezioni vengono spesso interrotte a causa sua e la scuola per lui diventa sempre più simile ad un palcoscenico sul quale mettere in scena il proprio disagio.
All’arrivo di Federica, l’educatrice che lo affiancherà durante l’anno scolastico, Jody mette in atto tutte le sue provocazioni: da quelle verbali (“Vai ad educare qualcun altro!”, “Chi ti ha chiesto di venire qui?”) a quelle agite (tirando calci alle porte, scappando per i corridoi).
Federica osserva, accoglie e aspetta… finché prova ad agganciare Jody partendo da una delle passioni più grandi del ragazzo: il cinema. Così gli propone la visione di alcuni film, concordati con l’insegnante, che trattino tematiche in linea con il programma scolastico.
Dopo un primo iniziale spaesamento per il tipo di proposta, Jody si dimostra sempre più collaborativo e sempre meno oppositivo: la relazione sta iniziando a nascere…
Lo stesso Jody si propone di stendere brevi recensioni da condividere con la classe, cominciando così pian piano a modificare l’immagine che fino a quel momento aveva dato ai compagni, e che forse aveva di se stesso.
Proprio grazie alla relazione instaurata, l’educatrice può cominciare a fargli anche richieste che vadano oltre a ciò che piace a Jody, benché sempre proporzionate alla sua capacità di attenzione e concentrazione.
Jody inizia così a nutrire un po’ più di fiducia in se stesso e nelle sue capacità; tocca con mano che ci sono cose che riesce a fare e che gli riescono bene… inizia ad avere rimandi positivi anche dagli altri!
E anche dal rapporto con Federica, Jody non scappa più; anzi le domanda: “Come mai ieri non c’eri?”.
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La storia che avete appena letto è realmente accaduta, anche se i nomi sono di fantasia per rispetto dei protagonisti. Ed è una delle 86 storie di bambini e ragazzi che potrebbero raccontare i 25 operatori di Fondazione Aquilone del Servizio Assistenza Educativa per alunni con disabilità, accreditato con il Comune di Milano per il Municipio 9.
Questi operatori, con la loro presenza quotidiana in 18 plessi scolastici facenti parte di 9 istituti (nei quartieri di Bruzzano, Affori, Comasina, Maciachini, Niguarda e Isola), affiancano gli alunni per i quali la Scuola ha individuato un bisogno educativo, sostenendoli nello studio e favorendo la loro integrazione con il resto della classe.
L’equipe degli educatori di Fondazione Aquilone
che compongono il servizio di assistenza educativa ad alunni con disabilità
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Servizio Assistenza Educativa per Alunni con disabilità
resp. Paola cell. 3938860817, email progetti@fondazioneaquilone.org