Compleanni speciali al tempo del Covid

Ci sono eventi da ricordare, ci sono i calendari per segnarli aggiungendo magari uno stikers, ci sono i Diari di bordo dove appuntare il compleanno con un colore differente, ci sono le note eventi sul calendario del cellulare magari con una sveglia per non dimenticarlo, e poi ci sono alcune persone che per non farti dimenticare il loro compleanno te lo ricordano tutti i giorni da due mesi prima.

Meglio di ogni stikers, meglio di ogni sveglia, meglio di Google Calendar.

Entri in turno, in Comunità Alloggio e ti aspetti un buongiorno, benvenuto….no!
Il sorprendente Renato ti accoglie con un urlo arrabbiato:

“Oh” Ed a gesti ti comunica “5 Gennaio soffio le candeline sulla torta!” E se non hai capito bene … sarà un lunedì…. è il mio compleanno”  e sempre a gesti ti urla: “Ooh” e con una mano ti chiede di avvicinarti.

Passano i giorni, si ripete la scena, magari un giorno, per ricordartelo meglio, fa vedere dal suo cellulare chi vorrà avere lì con lui al suo compleanno, indica gli invitati, gli amici parenti e volontari.

“Oooh” “Ooooh” spegnerò le candeline” e la volontaria gli promette la torta Sacher, presa in una pasticceria in centro a Milano.
Perfetto, Renato meglio di Google Calendar!

“Oooooh” urla, “un orologio come regalo” comunica a gesti, “grande.”

“Oooooooh” “Ooooooooh” si avvicina il giorno, l’agitazione si fa sempre più sentire, le urla di Renato riempiono le giornate. Toccano i compagni, gli operatori della comunità, tutti ora sanno che tra 20 giorni sarà il suo Compleanno.

“Oooooooooooooh ricordati l’orologio” comunica a gesti Renato, “dovrete comprarlo”.  “Spegnerò le candeline e avrò il mio nuovo orologio.”

Le giornate sono zeppe di urla di Renato, molte volte l’operatore deve mediare e tranquillizzarlo:

” dai manca poco! Si, si il tuo compleanno ci sarà”!!!

Ogni attività educativa proposta è palliativa rispetto all’ansia dell’attesa del 5 gennaio.              L’operatore in turno inizia a pensare alla festa pomeridiana: gli invitati, qualche sorpresa,                un amico, un parente.

“Oooooooooooooooooooooooh” mi urla Renato. 

Oooooooooooooooooooooooooooooh è pronto il caffè vieni qui…….sta arrivando il mio compleanno ti ricordi?!”

Come posso dimenticarlo, due mesi di ansia ed urla, e richieste ossessive. Io so bene che Renato non sa quando sarà il 5 gennaio, il tempo è lento, troppo lento per lui, è vuoto, è da riempire, con oggetti, cose, persone e rituali.

Ecco siamo al due gennaio, pochissimo manca: la torta arriverà, il regalo è in cassaforte (Renato lo avrebbe scovato in ogni luogo nascosto).

Tre gennaio. ““Oooooooooooooooooooooooooooooh” le urla di Renato sono acute, colpiscono.        L’ attesa ha sfibrato la comunità, tutti non vedono l’ora che arrivi il cinque!

Quattro gennaio. È sera, sono a casa, suona il cellulare, è la referente Covid….

“Pronto” “Ciao Elena, c’è un utente positivo al Covid in comunità”
Il momento in cui trovarmi di fronte il virus che ha condizionato e paralizzato metà mondo è arrivato. E tocca a me, a noi….non paralizzarsi.

È il cinque gennaio.  Entro in comunità, mascherina e gel igienizzante, è ora di mettere in pratica la procedura per caso Covid accertato in struttura.
È il cinque  gennaio in comunità, sono tutti in “maschera”, Renato non urla più, non si aspettava un cinque gennaio così. Stiamo tutti bene, è il compleanno di Renato.
È il cinque gennaio c’è il Covid, ma è il compleanno di Renato, è ora di dirgli che farà 56 anni!      Oh no….non abbiamo le candeline, la torta può entrare in struttura ma non la volontaria che la porta. E la festa? La festa che Renato sognava, desiderava e aspettava?

È il cinque  gennaio il silenzio che per una vita ha accompagnato Renato, poiché non udente, inonda in comunità, c’è sbigottimento tra i compagni, c’è un po’ di ansia tra gli operatori.

È il cinque gennaio è tempo di festeggiare Renato. Assolutamente.

La torta arriva sul pianerottolo, è bellissima all’ altezza di un evento del genere. Auguri Renato!
La distanza quella che con le tue urla spesso cerchi di mettere tra me e te, ora deve esserci per forza. I tuoi occhi hanno timore che quest’anno strano e incomprensibile, ti porterà via anche il compleanno e il regalo tanto aspettato.

“Vieni Renato!!!!! Festeggiamo è il cinque  gennaio:”
Una torta, tre candeline che segnano 106, perché queste avevamo… è ora di accenderle, e tenere accesa la speranza che tutto andrà bene.

È ora di spegnerle, arriva il phon da attaccare alla presa, accendilo…..scoppi in una risata, è il mio regalo per te. Ridiamo assieme. I compagni ti guardano e ridono…alcuni con l’acquolina in bocca perché la torta è bellissima.

Il phon si accende, le candeline si spengono.

“È il cinque gennaio è il mio compleanno” pensa Renato.

“È il cinque  gennaio, e io sono qui dove dovrei essere” pensa Elena coordinatrice della Comunità Alloggio Stella Polare

 

Elena educatrice