Carissimi volontari ed operatori,
il bilancio sociale che abbiamo condiviso lo scorso novembre è stato già ricco di riflessioni, impegni, speranze ed anche ricordi piacevoli e commoventi, ci sembrava tuttavia importante sentirci vicini in questo Natale e nell’inizio del nuovo anno, riprendendo il significato di un gesto che abbiamo condiviso quella sera, per poi soffermarci qualche attimo su un dipinto “l’adorazione dei Magi” che trovate in copertina.
La sera del 21 ottobre (presentazione del bilancio sociale, ndr) a ciascuno dei presenti è stato offerto un “filo rosso” da allacciare al polso come un invito ad essere “sarti, tessitori di comunità” e ad esserlo assieme (era infatti difficile legarsi il filo se non si era aiutati da un altro).
Quel piccolo segno, che richiamava il lavoro dell’artigiano, lo abbiamo ritrovato nel “Discorso alla città” del nostro vescovo Mario Delpini, lo scorso 6 dicembre: “La nostra società è abitabile e la nostra terra desiderabile non per un qualche privilegio della natura, ma perché in ogni luogo e in ogni ruolo vivono e operano persone serie e oneste. Mi piacerebbe chiamarle «artigiani del bene comune». Gli artigiani del bene comune sono dappertutto e fanno qualsiasi cosa, ma si caratterizzano perché quello che fanno lo fanno bene e sono convinti che il bene sia già premio a se stesso, anche se, ovviamente, pretendono il giusto compenso per il lavoro che svolgono”.
Lo scorso settembre, gli anziani de “La Tenda” hanno riscoperto un dipinto dell’adorazione dei Magi, conservato nella vicina chiesa di Maria Bianca al Casoretto. La nostra attenzione si è soffermata su due particolari del quadro: la nascita di Gesù è stata ambientata, come per tanti altri quadri, nella vita quotidiana di una città, di un paese del nord Europa, come per suggerire ancora una volta che il volto di Dio, non è fuori, ma è dentro la vita quotidiana delle nostre case e delle nostre città, è vicino alle nostre fragilità. Questa vicinanza abbiamo bisogno di sentirla e condividerla in questo periodo che continua ad essere difficile e complesso. L’altro particolare suggestivo del quadro è la
figura di Giuseppe: è ritratto alle spalle di Maria, sulla soglia di una casa, quasi in disparte, ha uno sguardo è pensoso, cerca di comprendere cosa sta avvenendo, forse nei suoi occhi dubbiosi ritroviamo anche i nostri interrogativi di oggi: “ma cosa sta avvenendo?”.
Altre parole del citato “discorso alla città” possono aiutarci a meglio comprendere il volto e lo sguardo di Giuseppe e possono orientare la nostra ricerca oggi: “Occorre consolidare gli itinerari della fiducia (del fidarsi e dell’affidarsi) per offrire testimonianza che la vita buona è possibile e auspicabile, che la vita ci consegna, anche nella fatica della crescita, il volto della sorpresa e della promessa”.
Buon Natale e Buon Anno. Un abbraccio a ciascuno di voi e a tutti vostri cari
Il Consiglio di Amministrazione