30 anni: volti e parole per costruire comunità

1993-2023: Fondazione Aquilone Onlus compie 30 anni!
In questo anno abbiamo pensato di condividere eventi che possano essere occasione per fare memoria del percorso realizzato e per guardare al futuro; per ricostruire tracce di metodo e per affrontare le sfide che verranno.


I LABORATORI DI IMMAGINAZIONE RADICALE

Nei primi mesi dell’anno volontari e operatori hanno partecipato ad alcuni laboratori per condividere emozioni, sensazioni, storie, ricordi, … per provare a riconoscersi insieme in parole nuove.
Dalle parole e dalle suggestioni emerse, un’artista ha creato questa INFOGRAFICA, che evoca il percorso fatto ma anche le strade che possono aprirsi.


È un insieme di numeri e parole, in una rete di percorsi possibili per riflettere e per sperimentare.
Nei percorsi si trovano alcuni sostantivi, che definiscono punti di partenza e punti di arrivo; sono stati scelti anche verbi che indicano azioni concrete che mettono in relazione, creano, costruiscono e danno un’idea sul futuro immaginato e sperato.
L’invito è ad “entrare” nell’infografica per dialogare, per aggiungere sollecitazioni, per proporre nuove prospettive…
Alcune parole sono risuonate nelle esperienze di tanti di noi, e ci hanno sollecitato a ritrovare alcune immagini. Quali azioni possono evocare queste immagini? A ciascuno di noi la scelta.


LA CENA IN BIANCO – 22 giugno 2023

Una festa di compleanno come si deve, con la rigorosa eleganza del “dress code” e tanta voglia di stare insieme, operatori e volontari: per chiacchierare, per conoscersi, per stupirsi.




L’OPERA DELLA CALLIGRAFA

Non siamo più abituati alla scrittura: la stragrande maggioranza di quello che leggiamo ogni giorno è digitale, attraverso uno schermo, o è stato creato digitalmente e poi stampato.
In particolare le scritte “belle”: selezioniamo font, grandezza colore e poi … salva … oppure impagina e poi … stampa.

Abbiamo lavorato mesi per trovare le parole che dicessero di noi, del nostro presente, delle nostre origini e del nostro futuro. Abbiamo pensato che fossero parole importanti e le abbiamo affidate ad alcuni artisti. Chiara Riva è un’artista calligrafa che le ha interpretate, le ha fatte sue, facendole diventare movimento, le ha prima incarnate e poi restituite, su un foglio di carta con i suoi strumenti (pennelli, pennini), con i suoi occhi, il suo sentire, le sue mani, il suo gesto.

Fare calligrafia significa riportare l’attenzione alle regole di bellezza e di armonia che governano la forma delle lettere.
La calligrafia aiuta a vedere figure nascoste all’interno della struttura delle lettere, aumenta la capacità di osservazione, predispone alla cura del dettaglio e alla precisione del tratto, stimola idee nuove, respinge il copia-incolla.
L’obiettivo finale è comunicare, non complicare l’azione della scrittura.
Tre dita scrivono, tutto il corpo lavora
Tres digiti scribunt, totum corpusque laborat, ripetevano gli amanuensi.
Mentre scriviamo la mano sembra essere sempre la sola protagonista: ma non è così, perché tutto il corpo lavora.
Chiara ci ha fatto appassionare al mondo della scrittura manuale che è in piena espansione ed è ormai molto utilizzata nella comunicazione visiva. Pensavamo che la calligrafia fosse una pratica antica; abbiamo scoperto invece che è un linguaggio visivo contemporaneo e che è praticabile anche con strumenti moderni.
La calligrafia è una via per dare corpo e anima alle lettere. Ci sono molti stili di scrittura, un calligrafo deve saper scegliere la variazione giusta per la giusta situazione e deve essere anche un bravo “compositore”: un mestiere che richiede una cura sartoriale, una costante ricerca e anni di allenamento ed esperienza.


L’EVENTO DEL 2 DICEMBRE 2023

30 anni: volti e parole per costruire comunità

Un compleanno è sempre un buon motivo per festeggiare e trent’anni sono un traguardo importante per Fondazione Aquilone, che ha scelto di raccontare il suo percorso di crescita con le parole di quanti, in qualità di operatori, volontari e amici, abitano quotidianamente i servizi. A guidare l’esperienza di narrazione e rielaborazione un gruppo di artisti: l’attore e regista Enrico Gentina, la formatrice Serena Mancini, la calligrafa Chiara Riva e la fotografa Rosy Sinicropi, guidati dalla supervisione del formatore Michele Marmo.

Il pomeriggio del 2 dicembre andranno in scena linguaggi espressivi differenti, storie che si sono incontrate e hanno lasciato una traccia, volti che raccontano senza parole. Protagonista assoluto lo sguardo verso il futuro, per continuare a costruire comunità accanto alle persone, alle risorse che offrono e ai bisogni che insieme possiamo sostenere.