A Casa con Mani, Cuore e… Testa!

A CASA perché vi raccontiamo dei colleghi del Servizio Domiciliarità di Fondazione Aquilone, che con tatto e discrezione si mettono accanto alle famiglie per sostenere le situazioni di fragilità (persone anziane o con disabilità, oppure famiglie in difficoltà nelle quali sono presenti minorenni).

 

CON MANI che provano a portare aiuto, nelle piccole e grandi azioni che nel quotidiano trasformano un’abitazione in una Casa, come il “semplice” cucinare o rifare un letto, che può sembrare scontato ma diventa un tesoro prezioso quando la fragilità mette in difficoltà…mani che con gesti attenti restituiscono dignità e salute, attraverso la cura della persona (igiene, abbigliamento, sostegno nel muoversi…).

CON CUORE perché la qualifica professionale non basta per entrare e agire in una Casa che non è la propria, con interventi che davvero siano di aiuto a chi la abita. Servono il cuore, l’impegno, la voglia di tessere relazioni, anche dove la sofferenza e la fatica a volte l’hanno fatta smarrire da tempo.

CON UNA TESTA che come bagaglio di partenza ha in dote la qualifica professionale di Ausiliario Socio Assistenziale e Operatore Socio Sanitario, bagaglio di competenze che strada facendo si arricchisce continuamente attraverso la formazione e i corsi di aggiornamento, che Fondazione Aquilone offre a tutti i suoi operatori. Form-azione, un’azione “in forma”: azioni quotidiane che prendono forma a partire da nuove conoscenze o dalla rielaborazione condivisa di esperienze fatte sul campo.

Nell’ultimo anno diversi sono stati i momenti in cui i colleghi hanno potuto formarsi e accrescere la loro professionalità attraverso gli incontri di èquipe e percorsi su temi specifici con esperti professionisti esterni.

Formare le Mani: un ripasso efficace con una fisioterapista di pratiche di supporto alla movimentazione e all’utilizzo di ausili per persone con difficoltà motorie.

Formare Cuore e Testa: un altro passaggio molto interessante ha visto il gruppo affrontare il tema dell’aggressività, che può emergere nei comportamenti di chi vive situazioni di particolare fragilità o malattia. Saper leggere i segnali di certi comportamenti, cercarne il senso nascosto, gestire al meglio possibile la comunicazione sono solo alcuni degli elementi emersi, che possono favorire un intervento ben riuscito!

Infine, i colleghi hanno appena concluso un primo percorso di supervisione con una psicologa, per cominciare ad approfondire il lavoro su di sé come operatori e come persone che stanno accanto ad altre persone. Alcune domande che hanno guidato il confronto: quanto conosciamo noi stessi e gli altri? Sappiamo esprimere bisogni ed emozioni?Quali sono i nostri punti di forza e di debolezza? Sappiamo metterci nei panni degli altri? Come possiamo migliorare il nostro benessere sul lavoro?

Il valore aggiunto di questi percorsi è sicuramente viverli con il gruppo di lavoro, soprattutto per chi ogni giorno entra da solo nelle case: condividere dubbi e fatiche ma soprattutto scoperte e buone pratiche con i colleghi arricchisce la propria cassetta degli attrezzi di professionista dell’Assistenza Domiciliare!

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Servizio Domiciliarità
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